Senza titolo – parte prima

Tre anni orsono l’incubo è ritornato….

Premessa: Quando frequentavo la scuola (ahimè parlo di 15 anni fa) l’incubo della sveglia alle 6:40 tormentava i miei risvegli e mi rendeva incazzato sin dall’inizio della giornata.

Dopo la maturità, conseguita con 60/60 dopo 5 anni con pochissime assenze (gli scioperi non valevano visto che la sveglia era ugualmente in agguato), mi accingevo ad iscrivermi all’università con un pensiero fisso: trovare una facoltà senza obbligo di frequenza!

La scelta cadde, quasi per caso, su giurisprudenza (LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI!!) e guardando il mio piano di studi le lezioni alle 8 del mattino venivano da me scartate con motivazioni inattacabili agli occhi dei miei genitori (l’aula è troppo piena,questa materia è inutile seguirla, il professore non viene mai ed il sostituto non è all’altezza)..eppure l’unica motivazione era quella di potersi alzare con calma dal letto, fare colazione in pace e (se era necessario) recarsi in facoltà per le lezioni dalle 10 in poi.

Tralasciando la storia della mia carriera universitaria (in parte contenuta nel racconto che scrivo a tempo perso!) a due materie dalla Laurea (diritto amministrativo, processuale amministrativo peraltro con lo stesso docente) i consigli dei colleghi erano unanimi: <<il professore ci tiene moltissimo a che il suo corso venga seguito, vedrai che l’esame seguito il corso diventerà una formalità>>

Bacheca universitaria: DIRITTO AMMINISTRATIVO LUN. MER. VEN. 8-10, PROCESSUALE AMMINISTRATIVO MAR. GIOV. 8-10

In un baleno i 5 anni di sveglie mattutine mi tornarono in mente ma pensai: ma dai ora ho 26 anni tutto sarà più facile…macchè…la prima settimana fu un incubo, mi muovevo in casa con la stessa lucidità e stabilità di uno zombie e guidavo a memoria per raggiungere la facoltà in tempo per la lezione dopo una trasfusione di caffè bollente.

Il lunedì della seconda settimana però un avvenimento cambiò totalmente la mia prospettiva, infatti alle ore 7:56 mentre prendevo posto in aula due file davanti a me una visione di un culo che si chinava per raccogliere la matita caduta a terra mi investì con la stessa violenza del pugno di un portiere troppo determinato nei confronti di un attaccante gracilino (1 continua)

 

Senza titolo – parte primaultima modifica: 2007-08-16T19:34:47+02:00da erozero77
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