Liberamente tratto da un diario qualunque (10 parte)

L’aereo sarebbe partito in ritardo, all’incirca un ora.

La segnalazione del ritardo sul tabellone aveva innescato una mia discussione alquanto noiosa sui diritti del passeggero nel caso di ritardo sull’orario previsto di partenza, e sulla possibilità di ottenere un risarcimento danni dalla Compagnia Aerea.

L’estremo disinteresse di Amanda per le mie parole mi convinse che era meglio non raccontare dei casi che avevamo affrontato allo studio in materia di risarcimento danni contemplati nella Carta dei Diritti del Passeggero e quindi mi determinai a lasciarle la parola per ascoltare qualche noioso aneddoto sui precedenti viaggi in aereo da lei effettuati.

Francamente non ascoltavo molto attentamente,e devo dire che l’unico racconto che catalizzò la mia attenzione riguardava un viaggio in aereo fatto da Amanda per raggiungere un ragazzo di Milano conosciuto in chat, con conseguente delusione visto che non corrispondeva all’impressione che le aveva fatto durante le lunghe notti di chattate.

Ma almeno ci hai fatto roba?? Questa mia domanda ottenne come risposta il lancio di un giornale vecchio che Lei aveva reperito nel sedile accanto a dove ero seduto io.

Offesa da tanto ardire si era allontanata senza dirmi nulla.

Dopo mezz’ora ritornò con una rivista femminile e un pacchetto di Malboro Light ma non disse nulla sino all’imbarco del volo.

Sul pulmino che ci conduceva all’aereo pensavo che l’idea di proporre ad Amanda questo viaggio a Colonia non era stata molto azzeccata, certo non potevo prendere di farmi accompagnare da una escort o da una geisha, ma in queste battute iniziali si era rivelata spigolosa come non mai.

Nell’aereo non avevamo i posti vicini,e nè io nè lei abbiamo fatto nulla per cambiare questa situazione accomodandoci nei nostri posti e salutandoci con la mia frase: ci vediamo a Colonia Amanda!